UN VINO FAMOSO IN TUTTO IL MONDO: Il Montepulciano
Il Montepulciano d’Abruzzo prende il nome dal vitigno da cui proviene e non deve essere confuso con il Nobile di Montepulciano. Quest’ultimo deve il suo nome al luogo di provenienza: Montepulciano che è in Toscana e non in Abruzzo.
Alcune versioni narrano che questo vino sia stato importato in Abruzzo da parte di un viaggiatore che nel diciannovesimo secolo portò il vitigno dalla Toscana all’Abruzzo dando il via ad una coltivazione proficua e lunga secoli.
Michele Troia invece, storico del XVIII secolo, afferma in un suo scritto che il vitigno Montepulciano nacque in Valle Peligna, quindi in Abruzzo.
Le diverse versioni delle origini del Montepulciano si mescolano anche alla leggenda: Polibio, storico greco-romano, narra che Annibale fece bere il Montepulciano d’Abruzzo ai suoi soldati facendoli guarire della scabbia.
Per molti anni è stato totalmente trascurato dagli amanti di vino, ma fortunatamente negli ultimi dieci anni si sta assistendo ad una sua rinascita.
Le caratteristiche del Montepulciano DOC
Il Montepulciano si colloca nel centro Italia: cresce bene in Abruzzo (la sua terra natìa), nelle Marche, Puglia, Molise e in minore quantità anche nel Lazio e in Umbria.
È un vitigno maschio e potente anche nelle versioni in cui è vinificato in rosa. Il più famoso è il Cerasuolo d’Abruzzo, che prende il nome dalla parola dialettale “cerese”, cioè ciliegie, proprio a volerne ricordare il colore e il profumo.
In Italia sono presenti circa 35.000 gli ettari vitati a Montepulciano. Nel mondo ci sono solo pochissimi filari non significativi (in California ed Australia).
Le uve di Montepulciano sono spesso vinificate in purezza. Il vitigno esprime tutto il suo corpo, ma in qualche denominazione si accoppia con il Sangiovese: maschio e possente l’uno, sensuale ed austero l’altro. Ne sono un esempio la denominazione Rosso Conero e quella di Rosso Piceno.
Il colore del Montepulciano è un rosso rubino intenso e scuro che nel corso della sua vita tende a diventare mattone.
Al naso appare subito potente e ricorda i profumi di amarena, lampone, prugna, ciliegia sotto spirito, grafite, ferro. Man mano che invecchia il Montepulciano assume sempre di più il profumo della liquirizia, del cuoio e del tabacco. È un vino decisamente più fruttato che floreale.
Una delle caratteristiche che rende unico il Montepulciano è il suo corpo, la sua struttura: il sorso entra in bocca pieno, una buona acidità equilibra il grado alcolico. Il tannino è pronunciato ma non è brutale e in fondo quella lieve sensazione di dolcezza che rimane in bocca lo rende perfetto così com’è!
Montepulciano D’Abruzzo, la Denominazione di Origine Controllata
Dal 1968 il Montepulciano d’Abruzzo gode della Denominazione Origine Controllata. Un riconoscimento che comporta alcune ristrettezze nella produzione atte a tutelare la qualità così come nelle metodologie di coltivazione.
Il Consorzio per la Tutela dei vini d’Abruzzo ha il compito di controllare che tutto venga rispettato. Si tratta di un’associazione costituita da agricoltori e produttori dei migliori vini della Regione. Lavora per la tutela e la valorizzazione del territorio e dei suoi migliori prodotti.
Il Montepulciano DOC, oltre alla denominazione di Riserva che certifica un periodo di invecchiamento più lungo, può presentare alcune diverse sottodenominazioni che indicano altrettante specificità del territorio, quali:
- Il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane, un vino DOCG che può essere prodotto esclusivamente nella provincia di Teramo.
- Il Montepulciano d’Abruzzo DOC Casauria o Terre di Casauria è sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore ai 18 mesi.
- Terre dei Vestini, viene prodotto in provincia di Pescara con il 90% di uva Montepulciano,
- Il Montepulciano d’Abruzzo DOC Alto Tirino nasce nelle provincia dell’Aquila da un minimo di 95% di Montepulciano così come la denominazione DOC Terre dei Peligni.